Chi sono

Sono Paola Maria Traspedini, paesaggista. Dopo aver ottenuto il diploma di progettazione del verde presso la scuola agraria del parco di Monza, ho conseguito i prestigiosi diplomi RHS studiando alla scuola del Royal Botanical Garden of Edinburgh.

Come paesaggista, progetto giardini e terrazzi ormai da diversi anni, mantenendo saldi i principi in cui credo:

Considero le piante esseri viventi dotati di straordinaria intelligenza. Pensateci: sono gli unici ancorati al terreno, eppure sono in grado di riprodursi, come se avessero gambe, zampe, ali.

Sono figure misteriose, la maggior parte delle persone non le capisce. Eppure tutti ne rimangono affascinati, come non si può non esserlo nei confronti di un mondo così generoso, fatto di colori, profumi, simbiosi, scambi, legami.

Bellezza.

Per questo, nonostante i fallimenti, le persone si riavvicinano al verde regolarmente, spesso ignare del fatto che tutto è parte di un meccanismo resiliente in cui si va alla ricerca di un piccolo regalo quotidiano. Un fiore che sboccia, una foglia che spunta, una macchia di verde che rincuora

In realtà il miracolo che compie ogni giorno Madre Natura non è altro che un insieme di “regole” – o meglio, accortezze e conoscenze – che rendono la cura delle piante sicuramente meno macchinosa e più piacevole. La prima è, senza dubbio, il dovere di ricordarsi che una pianta sarà felice (e, di conseguenza, avrà poche esigenze) se messa nel posto giusto. Tutto fuorché banale.

Per questo motivo, credo che chiunque dovrebbe avere la possibilità di essere supportato da una figura professionale che si occupa proprio di questo: scegliere la pianta perfetta per ogni contesto. E senza che sia un servizio elitario, un beneficio che solo pochi possono permettersi.

Le piante sono popolari. Generose. Di tutti. Ma nulla come loro è in grado di trasformare il gusto, l’atmosfera, il sapore di un ambiente.

Io sono questo: una paesaggista professionista che conosce le piante e che ha un progetto: renderle accessibili a tutti.

A vostra disposizione,

Paola Maria Traspedini, “The Private Gardener”